Buone Nuove al MAXXI
Il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma ospita una mostra dedicata alle donne in architettura.
Di Alessia Casteni
Car* lettor* di Che Buona Notizia! Questo mese vi parlo di architettura con un occhio di riguardo, finalmente!, alle professioniste del campo, spesso in secondo piano per una pura questione di genere. La mostra Buone Nuove è dedicata alle donne dell’architettura e prevede al suo interno un percorso storico attraverso più di cento anni di storia, offrendo un contributo interessante alla rappresentazione del mondo della professione e ai suoi contenuti antropologici. Le quattro sezioni della mostra sono Storie, Pratiche, Narrazioni, Visioni con l’installazione site specific Unseen di Frida Escobedo. Storie è la parte legata al cammino delle donne nel mondo dell’architettura. Attraverso figure che si sono distinte nel campo della progettazione (design e urbanistica) fino alle professioniste della scena contemporanea più affermate. Si trattano le storie di ottantacinque donne attraverso fotografie, carteggi, documenti e modelli disposti su otto tavoli posizionati al centro della sala che scandiscono lo spazio espositivo e sono divisi nei seguenti temi:
- il ruolo delle figure femminili presentate Prime donne, Lady managers
- il carattere prevalente del loro lavoro Mise en scene, La città delle donne..
- le traiettorie descritte attraverso diversi contesti geografici Nomadismi
- i sodalizi professionali con i compagni di vita Duetti.
Gli episodi narrati, alcuni poco noti, testimoniano le difficoltà delle donne nel cammino verso la parità e in molti casi il loro contributo cruciale nell’ambito dell’architettura moderna. Si passa da Signe Hornborn, prima laureata in architettura al mondo, a Elena Luzzato Valentini prima laureata italiana che ha progettato il cimitero militare francese a Roma. Dalla pioniera dell’architettura del paesaggio Maria Teresa Pappagliolo a Norma Merrick Sklarek prima afroamericana ad assumere un ruolo di spicco presso SOM (collettivo di architetti, designer e ingegneri) dopo il rifiuto di diciannove studi. Dal famoso contributo al miglioramento della condizione femminile attraverso lo spazio architettonico di Margarete Schutte-Lihotzky al ruolo di Clara Porset, Charlotte Perriand e Lilly Reich oscurate dai più famosi colleghi Barragan, Le Corbusier, Mies.
Nella sezione Narrazioni vengono trasmesse a ciclo continuo una serie di videointerviste del collettivo Mies. Qui dodici donne parlano delle loro esperienze dirette come progettiste, curatrici, direttrici di musei o danno un contributo critico sul ruolo femminile in architettura. La mostra si conclude con l’installazione Unseen di Frida Escobedo dedicata ad Anni Albers, la cui identità è stata ridotta al ruolo di moglie del famoso artista Josef Albers. Il tappeto progettato dalla Albers per l’hotel Camino Real di Città del Messico in occasione dei Giochi Olimpici del 1968 viene reinterpretato dall’architetto messicano Escobedo alla luce del tema dell’invisibilità femminile. La sezione videogallery è inoltre a ingresso gratuito e prevede dei focus su varie professioniste, raggruppati in giornate precise. Un ulteriore approfondimento sul tema da non perdere. Tra le protagoniste dei video c’è anche Nanda Vigo, designer milanese, che è stata figura centrale nella ricerca artistica italiana tra gli anni ‘60 e ‘70 connettendo architettura, design e arte. La mostra Buone Nuove sarà ospitata al MAXXI di Roma fino all’11 settembre 2022.