Giovani donne unite contro il cambiamento climatico. La voce del convegno ‘Youth4Climate’ è femminile e inarrestabile.
Di Alessia Casteni
Con questa rubrica inizio un patto con me stessa. Ho deciso di portare a galla le buone notizie e di raccontarvele, sperando di portarvi a fare lo stesso, in una spirale positiva e possibilmente infinita.
Vi parlerò di notizie grandi e piccole, provenienti da tutto il mondo e aventi come comun denominatore la verità e la forza del cambiamento. Sono convinta che ognuno di noi ne abbia un gran bisogno.
La “segnalazione” della settimana riguarda due eventi importanti che si terranno a Milano: la Pre-Cop26 (dal 30 settembre al 2 ottobre) e il primo incontro dedicato ai giovani Youth4climate (dal 28 al 30 settembre).
La Pre-Cop26 di Milano è un evento in preparazione alla Conferenza sul clima Onu che si terrà a Glasgow a novembre.
Youth4climate: Driving Ambition è il tentativo di elaborare proposte concrete sulle questioni più urgenti che riguardano l’agenda climatica e le negoziazioni della Pre-Cop 26. I primi due giorni saranno dedicati a gruppi di lavoro mentre l’ultimo aprirà un dialogo diretto tra i giovani delegati e i ministri presenti alla Pre-Cop 26. I partecipanti saranno circa duecento e proverranno da 197 Paesi membri dell’UNFCCC (la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) ogni nazione potrà avere due delegati.
La rappresentanza femminile è davvero notevole, tanto che le Maldive, a dispetto della ‘quota azzurra’ invieranno due donne come loro rappresentanti.
Si raduneranno insegnanti, inventrici, studentesse e imprenditrici tra i 15 e i 29 anni che hanno a cuore ambiente, ecosistema e biodiversità. E’ un’inversione di tendenza piacevole e interessante vedere una delegazione femminile così consistente all’interno di un evento di portata mondiale.
Ecco le storie di alcune di loro.
Ashley Lashley, 22 anni, ex studentessa di Medicina ed ex Miss Mondo 2018 per le Barbados, ha messo la fama ottenuta grazie alla sua vittoria al servizio dell’ambiente. È diventata ambasciatrice Unicef con il titolo di ‘youth advocate’, avvocata dei giovani, per i Caraibi Orientali e dall’anno scorso ha avviato HEY ( Healthy and Environmentally Friendly Youth) un’iniziativa per creare ponti tra giovani attivisti di tutto il mondo a salvaguardia del clima.
E’ riuscita ad unirne più di 40 tra Caraibi, Europa, Asia e Africa tutti tra i 9 e i 26 anni pronti a contrapporsi alle scelte inadeguate dei potenti. La premier delle Barbados Mia Mottley si è congratulata con loro per l’impegno dimostrato.
Joy Egbe, nigeriana quasi ventinovenne, ha iniziato la sua battaglia a 21 anni quando ha perso la zia incinta di sette mesi, intossicata dai fumi di un generatore domestico molto diffuso nelle case nigeriane dove spesso manca l’elettricità. Questa tragedia l’ha portata, da studentessa di Geologia all’Università di Benin, a cercare di sensibilizzare la sua comunità sulla necessità di cambiare le fonti energetiche. Un’impresa sicuramente ardua in un paese che ha poche alternative ai vasti giacimenti di petrolio nella regione del delta del Niger.
Joy però non si è arresa e ha fondato la sua start up insieme a tre soci per realizzare un dispositivo a pannelli, battezzato ‘Just Add Water’ basta aggiungere acqua, capace di produrre energia idrogena e solare.
Per ovviare alla carenza d’acqua potabile diffusa in territorio africano, Joy Egbe fa funzionare il suo dispositivo con le ‘acque grigie’ riciclate; il suo progetto ha già attirato l’attenzione del governo nigeriano, della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite nell’ambito delle nuove tecnologie per l’ambiente.
Mai Ngoc Xuan Hoang vietnamita, a soli 19 anni ha guidato 20 suoi coetanei e connazionali nella stesura di un rapporto che sarà presentato a Milano per illustrare dieci ‘acceleratori’ proposti per giungere più velocemente agli obiettivi fissati dalla Cop26.
Bindu Bhandari nepalese e laureata in veterinaria alla Tribhuvan University, ora impegnata in un master in Climate Change Science and Policy presso l’Università di Bristol, ha 29 anni e dal 2019 è stata iscritta dal giornale britannico The Ecologist tra le 25 leader mondiali nella lotta al cambiamento climatico. Il suo nome compare accanto a Jane Goodall, Alexandria Ocasio-Cortez, Vandana Shiva, Naomi Klein, Greta Thunberg.
Ashley Lashley, Joy Egbe, Ngoc Xuan Hoang, Bindu Bhandari non hanno in comune solo la determinazione in nome di un obiettivo importante come quello della difesa dell’ambiente ma provengono tutte da paesi in via di sviluppo, questo fatto le ha investite di una determinazione ulteriore, quella di trasformare le sfide in opportunità.
Mi auguro che le loro voci non restino mai inascoltate e ci aiutino in questa grande sfida verso la tutela del nostro Pianeta che riguarda ognuno di noi.