#tradwife: Il nuovo trend antifemminista che spopola sui social
Di Francesca Corato
Da quanto si legge sui social, per molte donne, la lotta che il femminismo ha portato avanti nel tempo non vale la libertà della loro vita. Desiderano altro dalla parità di genere e vogliono tornare ai ruoli tradizionali. Queste donne sentono la nostalgia degli anni ’50 quando la figura femminile era relegata in casa e dedita alla cura del marito e dei figli. Questo movimento internazionale prende il nome di trad wife.
Può sembrare un controsenso per certi versi, ma prendiamo per esempio Estee Williams, statunitense di 26 anni, con 120mila follower su Instagram, la quale sostiene che attirare uomini virili aiuterebbe a provvedere ai bisogni della loro famiglia. Hannah Pearl Davis, una donna statunitense, che ha più di due milioni di iscritti al suo canale YouTube, dichiara invece che le donne non dovrebbero avere il diritto di voto.
Secondo la storica Christine Bard, ciò non deve sorprendere perché molte donne hanno sempre partecipato a movimenti antifemministi ma ovviamente nella nostra epoca digitale il messaggio gira e si scopre più in fretta.
La questione spesso non viene palesata in modo chiaro ma si appiglia a motivi molto più generici, insomma degli specchietti delle allodole che attirano follower, come la cucina, la bellezza, la cura del corpo. Dunque la donna deve essere all’altezza delle signorine di buona famiglia e tornare a fare un salto negli anni ’50 riprendendo le pettinature tipiche, le gonne a ruota, il bustino stretto e il filo di perle al collo.
Secondo le influencer, però, non stiamo dimenticando le montagne scalate del passato, perché la chiave di volta del loro pensiero è che fare la casalinga non è più un obbligo ma una scelta, uno “stile di vita”. A queste condizioni l’uomo deve provvedere economicamente alla famiglia perché la donna ridiventa dipendente. Ma se lui non risultasse alla fine un bravo marito? Se sorgono abusi e violenze? Le manette ai polsi delle mogli chi le può aprire?
Non possiamo escludere che questo fenomeno sia nato per creare “hate following”; molte persone non danno peso a queste questioni, non le trovano abbastanza serie e conclamate, ma i discorsi si diffondono a macchia d’olio e questo processo porta a normalizzare certe idee soprattutto per donne di un certo tipo. Quale è il gancio più fondato? La depressione!
Abbiamo lottato per la libertà, ma quanto costa il groviglio dei ruoli di madre, carriera, moglie e donna?
Cécile Simmons, ricercatrice all’Institute for strategic dialogue e specializzata su disinformazione, radicalizzazione e questioni di genere sostiene a proposito che in un contesto sociale di crisi alcune persone trovano rassicuranti valori femminili e maschili tradizionali. La libertà promessa e agognata diventa bugia. Quelle donne che sono esauste e in cerca di un senso si sentono rinate incasellandosi nella ‘casalinga dai riccioli d’oro’ ma attenzione perché non è tutt’oro ciò che luccica, lo dice anche il proverbio!
Sono già sei anni che questo movimento è presente sui social media, guadagnando popolarità su Reddit, in particolare attraverso un thread anti-femminista chiamato “Red pill”.
Le trad wife tendono a essere conservatrici e antifemministe e attirate dalle idee dell’estrema destra. “L’antifemminismo è una porta d’ingresso verso altre forme di radicalizzazione”, afferma Simmons a proposito. Cita ad esempio Thaïs d’Escufon che prima di aprire un account su YouTube è stata portavoce dell’associazione di estrema destra Génération identitaire, sciolta dal governo francese nel 2021, e ha partecipato all’operazione contro gli immigrati nei Pirenei nel 2021, con l’obiettivo di “individuare profili sospetti” e “afro-magrebini”. Anche la sfida online chiamata “white baby” della statunitense Ayla Stewart lanciata nel 2017 si colloca un determinato quadro politico, dato che l’infuencer incoraggiava le donne a partorire figli bianchi.
Il movimento delle trad wife è ancora molto marginale in Europa (sta iniziando a svilupparsi in Franci), ma è maggiormente fiorente negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Le trad wife cercano però di inserirsi in un mondo dove vivere con un solo stipendio risulta una condizione difficile per molte persone.
Non si può fermare un’ondata di pensiero e contrastandola si può rischiare di peggiorarne gli effetti. Ognuna avrà sempre la propria opinione rispetto al concetto di libertà ed è questo che conta davvero. La libertà si costruisce, può essere indirizzata, può cambiare rotta, scoprire nuovi equilibri. Quindi provate a chiedervi questo: “cosa è che mi rende libera?”.
“Da grande voglio fare la trad wife” un giorno potrà diventare il sogno di molte? Una favola innocente che tesse la sua trama di eventi dentro le mura del castello, ma bisognerebbe entrarci nel castello e vedere la realtà oltre ciò che appare. La perfezione non esiste, il principe potrebbe non essere un eroe e la principessa solo una schiava nella cella dorata.