Nísia Floresta: un tesoro nascosto della storia brasiliana
Di Anna Carletti
La storia che vi racconterò oggi è quella di una donna brasiliana della cui esistenza, fino a pochi anni fa, ero completamente all’oscuro. Tale ignoranza potrebbe essere attribuita al fatto che non sono brasiliana. Ma quando ho cominciato a interessarmi alla sua storia, ho scoperto che, sebbene questa donna si sia distinta nel corso della sua storia per le sue suoi azioni, idee e pubblicazioni, solo una minoranza di brasiliani la conosceva o ne aveva mai sentito parlare. Questa illustre figura femminile, infatti, non fa parte dell’elenco dei principali pensatori e scrittori studiati nelle scuole brasiliane.
Ma chi è questa donna? Il nome che ha scelto per firmare le sue opere è Nísia Floresta Brasileira Augusta. Tuttavia, il suo nome ufficiale, ricevuto alla sua nascita, avvenuta nel 1810 nella città di Parari (Rio Grande do Norte), è Dionísia Gonçalvez Pinto, figlia di un avvocato portoghese, Dionísio Gonçalves Pinto, e di una brasiliana appartenente all’elite del Brasile nord-orientale, Antonia Clara Freire. Il nome adottato dalla protagonista della nostra storia la dice lunga sui valori della sua vita: Nísia come diminutivo di Dionisia, Floresta, il nome del luogo dove è nata e cresciuta, brasiliana per la difesa del suo patriottismo, soprattutto durante i 30 anni vissuta fuori dal Brasile, e Augusta in onore del suo secondo marito, Augusto.
Nísia, come era consuetudine tra le giovani donne del suo tempo, fu costretta a sposarsi a soli 13 anni. Suo marito Manoel Alexandre Seabra de Melo era un ricco proprietario di terre ma probabilmente non era molto colto. Mostrando una ribellione non comune tra le ragazze del suo tempo, pochi mesi dopo Nísia decise di tornare a casa dei suoi genitori, abbandonando il marito. Nello stesso periodo, a causa delle minacce subite dal padre, la famiglia di Nísia dovette lasciare il Rio Grande do Norte e si trasferì prima nella città di Goiana e poi a Olinda e Recife. A Goiana, Nísia ebbe l’opportunità di frequentare il Convento delle Carmelitane dove ricevette un’educazione privilegiata con accesso alle principali opere di letteratura, storia e filosofia europee. È importante ricordare che, all’epoca di Nísia, l’accesso delle ragazze all’istruzione era quasi inesistente e riservato alle figlie dell’élite brasiliana che potevano ricevere, oltre all’insegnamento del cucito e del ricamo, solo nozioni di base della lettura e della scrittura attraverso precettori in casa o frequentando i conventi dove l’educazione era orientata alla preparazione alla vita religiosa o al matrimonio. Nísia, essendo bianca e figlia di una famiglia benestante, ebbe la possibilità di un’educazione intellettuale che era negata alla maggior parte delle donne brasiliane.
A 18 anni, due eventi importanti nella vita di Nísia: l’omicidio di suo padre e l’incontro con lo studente di giurisprudenza, Manoel Augusto de Faria Rocha, che diventerà suo marito e padre dei suoi due figli. Durante questo periodo, Nísia riuscí a pubblicare i i suoi testi sul quotidiano dello stato del Pernambuco “Espelho das Brasileiras” (Specchio delle Brasiliane), fatto questo che dimostra il carattere doppiamente pionieristico di Nísia. In primo luogo, perché riuscì a superare le barriere dello spazio privato in cui allora erano state relegate le donne espondo pubblicamente le sue idee sulla condizione di sottomissione ed esclusione dall’educazione delle donne del suo tempo, in secondo luogo per essere riuscita a penetrare in un ambito d’azione ancora abbastanza elitario anche per gli uomini dato che la stampa in Brasile arrivò solo nel 1816.
A 22 anni, Nísia scrisse e pubblicò il suo primo libro il cui titolo Diritti delle donne all’istruzione e al lavoro illustrava le idee che attraversarono tutta la sua vita. Fu la prima pubblicazione ad affrontare questo problema in Brasile. L’opera fu classificata dalla stessa autrice come libera traduzione del libro A Vindication of the Rights of Woman che la britannica Mary Wollstonecraft scrisse nel 1792, sulla scia delle idee emerse durante la Rivoluzione francese. In questo libro, Nísia Floresta cercò di adattare le idee sulle donne che circolavano in Europa alla realtà brasiliana, risultando in un’analisi pionieristica dei pregiudizi esistenti in Brasile sulle donne e identificando le cause della loro esclusione dall’istruzione e dal lavoro nella colonizzazione portoghese che portò in Brasile le idee dominanti della superiorità maschile.
Nel 1832 Nísia, suo marito e i suoi figli, insieme a sua madre e sua sorella, si trasferirono nel sud del Brasile, nello stato del Rio Grande do Sul. Poco tempo dopo, suo marito, Manoel Augusto, morí a soli 25 anni. Nísia assunse quindi la guida della famiglia. Nello stesso periodo scoppiò la Rivoluzione Farroupilha che voleva separare lo stato del Rio Grande del Sud dalla monarchia brasiliana e farne una repubblica. Fu in questo periodo che nacque l´amicizia di Nísia con Giuseppe e Anita Garibaldi venuti dall’Italia per aiutare i separatisti. L’atmosfera tesa causata dalla rivoluzione la convinse a lasciare il Rio Grande do Sul e a trasferirsi a Rio de Janeiro, allora capitale del Brasile e sede della corte portoghese.
Presso la corte portoghese che fin dal suo arrivo in Brasile, nel 1808, contribuí positivamente al contesto culturale brasiliano, Nísia Floresta decise di mettere in atto le idee diffuse nel suo primo libro, giunto già alla terza edizione, e aprì una Scuola per ragazze, chiamato Colégio Augusto, in onore di suo marito. L’istituto scolastico operò sotto la sua direzione dal 1838 al 1855, implementando importanti innovazioni all’educazione delle ragazze. Oltre alle materie di base come scrittura e lettura, Nísia introdusse l’insegnamento del latino, francese, italiano, inglese con le rispettive letterature, oltre all’insegnamento della storia, della geografia, delle scienze naturali e sociali, della matematica e della pratica dell’educazione fisica fino ad allora limitato alle passeggiate all’aperto. Le nuove materie fino a quel momento erano presenti solo nelle scuole per ragazzi. Come era da aspettarsi, tali innovazioni suscitarono subito critiche e commenti ironici da parte dei più importanti giornali dell’epoca, soprattutto quando gli esami finali, all’epoca pubblici, dimostrarono che le ragazze educate nella scuola Nísia eccellevano nei risultati generali, contraddicendo la presunta inferiorità intellettuale femminile.
Nísia difese altre cause considerate pioneristiche per il suo tempo, come la lotta contro la schiavitù e la causa indigena. Il suo libro-poesia Lágrimas de um Caeté (Le lacrime di un Caeté) del 1849 gli costò la disapprovazione dell’imperatore Dom Pedro II. Questa poesia, a differenza delle poesie dell’epoca che esaltavano la naturale bontà degli indigeni nativi idealizzandone la natura, metteva in risalto le lacrime delle vittime dell’oppressione della colonizzazione portoghese come simbolo della loro rassegnazione e della fine della loro resistenza contro gli invasori.
Dopo questo periodo, Nísia fece diversi viaggi in Francia, Italia, Germania, Grecia fino a quando decise di stabilirsi in Francia, dove sarebbe rimasta fino alla sua morte, avvenuta nel 1885, all’età di 75 anni.
In tutto, Nísia scrisse più di 15 libri, tra cui poesie, racconti, saggi scritti in portoghese, francese, inglese e italiano. Il nome della sua città natale, Papari, fu cambiato nel 1948 in Nísia Floresta, in suo onore. Le sue spoglie sono arrivate in Brasile nel 1954 e solo nel 2012 è stato aperto nella sua città di origine il museo Nísia Floresta per preservare e diffondere il lavoro di questa donna di cui vogliamo e dobbiamo continuare a scrivere e raccontare la storia.