Con gli occhi chiusi e gli sci ai piedi.
Le storie di Martina e Chiara atlete paralimpiche a Pechino 2022.
Di Alessia Casteni
In una settimana che sta scorrendo sul filo della tensione per i recenti attacchi all’Ucraina ho deciso di condividere con voi una pagina di coraggio e ambizione.
Sono le storie di Martina Vozza e Chiara Mazzel, atlete di sci alpino che gareggeranno per l’Italia alle Paralimpiadi di Pechino in partenza oggi.
Chiara e Martina hanno una disabilità visiva, ma questo non ha frenato la loro ambizione e i loro risultati nello sport.
Come è possibile affrontare una discesa sugli sci senza vedere?
Ciechi ed ipovedenti sono guidati da un atleta vedente che, attraverso un richiamo vocale e grazie all’utilizzo di auricolari, indica loro la direzione, le curve da fare e gli ostacoli da evitare.
Martina è l’atleta più giovane della rappresentanza italiana in Cina e confessa di amare la velocità. Affronterà la sua prima Paralimpiade per poi tornare allo studio; frequenta la quarta superiore in un Istituto tecnico turistico.
Martina è nata con albinismo ed è ipovedente dalla nascita. Grazie alla sua famiglia però ha potuto confrontarsi con numerose specialità sportive, infatti è un’atleta polivalente.
La sua guida nello sci è Ylenia Sabidussi, 26 anni, ormai come una sorella maggiore per Martina.
La figura della guida è di primaria importanza nella discesa, e il rapporto che si crea tra i due atleti è quasi simbiotico.
Chiara invece è nata nel 1996, esolo a 18 anni ha perso la vista a causa di un glaucoma non diagnosticato.
I primi mesi sono stati una prova durissima da affrontare ma anche grazie a legami motivanti come l’amicizia con Dario Ozzimo, cieco dalla nascita, è riuscita a trovare un modo di vivere nella sua nuova realtà.
Insieme hanno scritto anche un libro La sfortuna, una fortuna! dove hanno raccontato la loro storia.
Lo sci per Chiara è stato fondamentale per l’inizio della sua “seconda vita” dove ha scoperto una nuova libertà sulla neve e la forza del legame che lega l’atleta alla sua guida.
I Giochi Paralimpici nacquero nel 1960 a Roma e le prime Paralimpiadi invernali si tennero in Svezia nel 1976. Solo dal 1988 con le Olimpiadi di Seul si affermò il principio di far disputare le Paralimpiadi nella stessa città delle Olimpiadi.
Questo sottolinea la relativa giovinezza di questo evento emozionante.
Il mio invito è quello di seguire in diretta le discese di Chiara e Martina facendo il tifo per la grande forza e il coraggio che contraddistinguono tutte le atlete e gli atleti paralimpici.
“Mi chiedo se sia possibile che la percezione della disabilità cambi, fosse anche nel corso di una vita sola, e di una sola persona.”
La Straniera, Claudia Durastanti