Deruta
Luoghi in pillole, la rubrica di Michela Cardinale
Luogo
Deruta
Provincia
Perugia
Regione
Umbria
Cosa vedere
Deruta è un comune della provincia di Perugia, situato su una collina a 15 chilometri dal capoluogo.
Deruta è famosa per la produzione di ceramiche, ed è inserito nel circuito fra i borghi più belli d’Italia.
Venite con me per scoprire cosa vedere a Deruta in un giorno solo!!!!
Entrando a Deruta da porta San Michele Arcangelo si possono subito vedere i resti delle antiche fornaci adibite alla produzione di ceramiche, una delle quali del ‘500, e proseguendo si arriva alla piazzetta Biordo Michelotti, su cui si affaccia l’ex chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel 1163, e una volta sede della compagnia di Rosario o della Morte; di fronte si trova la fontana a pianta poligonale progettata dall’ Ingegnere Fiorenzo Cherubini.
Proseguendo verso Piazza dei Consoli, incontriamo il Palazzo Comunale, dove si trovano resti archeologici del periodo romano, medievale e rinascimentale.
Tappa obbligata della visita è naturalmente la Pinacoteca, che raccoglie molte pitture donate e provenienti dalla Chiesa di San Francesco, dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate, dall’ ex ospedale di San Giacomo e dalla Chiesa dei Defunti di Ripabianca.
La chiesa di San Francesco, costruita in stile gotico, custodisce varie opere d’arte: un affresco del 1520 attribuito all’Alfani, pitture del Caporali, affreschi del XIV secolo di scuola Umbra-Senese, ed una campana del 1228 fusa in occasione della canonizzazione di San Francesco.
Nell’ ex Chiesa di Sant’Antonio, invece, si possono ammirare degli affreschi del XV-XVI secolo di Bartolomeo e GiovanBattista Caporali.
Scendendo si incontra la chiesa della Madonna della Cerase, già chiesa della Madonna del Divino Amore, chiamata così perché custodiva un’antica immagine della Madonna del Divino Amore sostituita poi da una copia della “Madonna della Ciliegia” di Federico Barocci; l’originale è custodita nella Pinacoteca Vaticana.
Superata la porta del Borgo, si arriva alla chiesa di Sant’Anna, ristrutturata nel ‘700 e poi restaurata nel 1931. La chiesa custodisce una tela del 1744, una presunta opera di Anton Maria Garbi.
Come accennavamo sopra, Deruta è nota per essere la patria delle maioliche e non poteva certo mancare il Museo della ceramica.
Un altro luogo molto affascinante per ammirare le maioliche locali è la chiesa della Madonna dei Bagni, le cui pareti sono decorate di ex voto in ceramica e in questo particolare susseguirsi di pannelli variopinti si può ammirare l’evoluzione dell’arte locale.
A Deruta è anche possibile visitare i le botteghe artigianali e partecipare a dei laboratori a tema aperti a tutti e che permettono di sperimentare personalmente le fasi decorative dell’arte ceramica della tradizione locale; la scelta dei materiali, il disegno, lo spolvero, per poi concludere l’opera con la pittura
Perché andarci
Perché andare a Deruta? Perché è un piccolo borgo che ad ogni angolo regala dei piccoli tesori ricchi di storia e di cultura, offrendo anche la possibilità di immergersi completamente nell’arte della ceramica e delle maioliche.
Personaggi o eventi storici
La Pinacoteca di Deruta accoglie molti dipinti, tra cui alcune tele firmate da Niccolò di Liberatore detto L’Alunno, dal Perugino, da Guido Reni, da Fiorenzo di Lorenzo, da Peter Van Bolemen, da Antonio Amorosi e da Francesco Grazioni detto Ciccio Napoletano.
Curiosità
Dopo aver percorso le strade che ci hanno portato a scoprire i tesori artistici e storici della città Umbra non può mancare una tappa culinaria.
Per godersi appieno questa visita è quasi d’obbligo fermarsi per assaporare la cucina tipica. Il piatto più famoso e conosciuto sono i passatelli, un piatto povero ma ricco di sapore nella sua semplicità. In fondo si sa che le cose semplici sono le migliori!
Se invece siete amanti dei dolci dovete assolutamente assaggiare i pomellati, dolci simili a supplì che si preparano nel periodo natalizio, e il brustengolo, un dolce secco, basso di forma rettangolare o rotonda a base di farina di mais. Un tempo il brustengolo era un dolce tipico del periodo autunnale ma ora si produce tutto l’anno, per la gioia dei turisti golosi.