Lo strano caso delle merendine scomparse. Parte 1
Testo di Elisa Belotti
Illustrazione di Adele Mori
“Driiiin!”. Il suono della campanella si alzò sopra il brusio di chi attendeva nel cortile l’inizio di un nuovo anno scolastico. L’aria era carica di aspettativa ed entusiasmo. Chi si siederà accanto a me? Ci sarà ancora il maestro Valerio che era tanto bravo? Che cosa mangerò oggi a ricreazione? Queste e altre mille domande si facevano largo tra quaderni nuovi e matite dalla punta affilatissima. Le bambine e i bambini si salutavano con gli occhi sorridenti di chi ha trascorso una bella estate e ha voglia di raccontarla.
In mezzo a tutta questa folla c’era Ayesha, pronta a cominciare la quinta elementare. A lei piaceva moltissimo l’inizio della scuola: rivedere le amiche, comprare i libri nuovi, imparare tante cose, soprattutto quando si trattava di scienze. Era proprio la sua materia preferita. Adorava scoprire come funziona il mondo, armarsi di lente d’ingrandimento e fare gli esperimenti. La sua migliore amica Rossella, invece, era l’esatto opposto. Si annoiava un po’ quando bisognava fare i compiti e preferiva decisamente le vacanze alle ore passate sui banchi. L’unica materia che le piaceva davvero era italiano. Quelle ore scorrevano velocissime mentre affondava il naso tra le pagine delle storie d’avventura e di mistero. Ayesha e Rossella erano felici di rivedersi quella mattina, nel cortile della scuola, e si erano preparate per l’occasione. Rossella aveva uno zaino nuovo, rosso fuoco, e Ayesha un nuovo hijab – il velo con cui le ragazze musulmane si coprono il capo – di un azzurro brillante.
Al suono della campanella le due amiche entrarono dalla porta principale e si fecero largo tra i corridoi, fino ad arrivare alla loro aula. Riuscirono a sedersi abbastanza vicine e iniziarono ad ascoltare le lezioni di quella mattina. Due ore di matematica sulle potenze e poi “Driiiin!” di nuovo. Ecco la campanella che segna l’inizio della ricreazione. Ayesha chiacchierò un po’ con un compagno di classe, sistemò il quaderno di matematica nel casellario e poi aprì lo zaino per prendere la merenda con lo stomaco che brontolava dalla fame, ma… “Dov’è la mia brioche?!” pensò sgranando gli occhi, “Devo essermela dimenticata a casa. Che peccato, il primo giorno di scuola e niente da sgranocchiare. Potrei chiedere un cracker a Rossella…”. Si avvicinò all’amica e la trovò con la testa immersa nel nuovo zaino, mentre borbottava sottovoce. “Ayesha, non trovo più la merenda! Mi sembrava proprio di averla infilata nella sacca stamattina” disse Rossella. Le bambine si guardarono attorno e notarono un fatto davvero curioso: tutti i compagni e le compagne cercavano e cercavano, dentro gli zaini, sotto i banchi, dietro le sedie, ma tutte le merendine erano sparite. La campanella li richiamò all’ordine e, perplessi, si sedettero per la lezione di scienze.
Il giorno dopo Ayesha controllò tre volte di aver inserito un muffin nello zaino e poi partì per andare a scuola. Dopo due ore di storia sugli antichi Greci, suonò la campanella dell’intervallo. Portò di corsa i quaderni nel casellario, facendo lo slalom tra i banchi, e ritornò veloce al suo posto per gustarsi un delizioso muffin al cioccolato. Aprì lo zaino e… sparito di nuovo! “Com’è possibile? Mi sono allontanata soltanto un minuto!” pensò Ayesha. Lanciò subito un’occhiata in direzione di Rossella, che ricambiò lo sguardo preoccupato. Stava succedendo qualcosa di strano. Giorno dopo giorno questa situazione continuava a ripetersi. Le due amiche si controllavano gli zaini a vicenda e non li abbandonavano quasi mai. Eppure a ogni ricreazione le merendine erano sparite.
Una mattina, mentre la maestra di scienze scriveva alla lavagna spiegando l’energia elettrica, Ayesha non riusciva a smettere di pensare a quei furti e le venne un’idea. “Riunione d’emergenza. Dopo scuola fermiamoci nel parco” riportava il bigliettino che lanciò sul banco di Rossella. Quando si sedettero sulle altalene, Ayesha le spiegò il suo piano: “Non possiamo restare con le mani in mano! Noi due insieme dobbiamo fare qualcosa per trovare i colpevoli. Investigheremo e poi diremo tutto alle maestre. Agiamo in incognito, scoviamo gli indizi e risolviamo questo enigma. Ci stai?”. “E chi si lascia scappare un’avventura come questa?” rispose Rossella.
*** Continua alla prossima puntata ***