Viaggiatrici in solitaria: la scoperta dell’Asia
Di Alessandra (Sasha) Frascati
Io non sono più la stessa dopo aver visto la lucentezza della luna dall’altra parte del mondo. (Mary Anne Radmacher)
L’Asia…tutte le volte che sentivo pronunciare il nome di questo continente da piccola il respiro mi si fermava per un paio di secondi. Assaporavo quella parola che aveva in sé la magia, l’affascinante incognita dell’Oriente, di un mondo misterioso quanto sconosciuto.
Il mio innamoramento per quest’angolo del globo non è stato immediato, ma ricordo come fosse ieri quell’agosto del 2007 quando misi per la prima volta piede in Cina: appena scesa dall’aereo mi stupì quel sole troppo lontano che si faceva strada a stento in una magica nebbiolina che avvolgeva la pista, rendendo tutto così affascinante ed enigmatico. Ricordo l’odore che regnava incontrastato in tutto l’aeroporto: un profumo corposo, spesso, impregnato di salse cinesi che sembravano galleggiare sospese nell’aria afosa e ti si appiccicavano addosso come un secondo strato di pelle, dense e penetranti.
Avevo 21 anni e quella era la mia prima esperienza all’estero da sola, la prima di una lunga serie perché da allora non mi sono più fermata, viaggiando in lungo e in largo alla scoperta di quel meraviglioso continente che è l’Asia: dopo la Cina (dove ho vissuto per un paio di anni) è stata la volta della Malesia, della Thailandia, della Mongolia, della Russia asiatica…
È stata proprio la Cina la vera molla che ha dato il via ad una ribellione interna, il mio trampolino di lancio verso una vita nuova: ero stata per troppo tempo avviluppata in una ragnatela intessuta di pregiudizi, di paure irragionevoli figlie di un retaggio culturale chiuso e arretrato dal quale sentivo il bisogno di sbarazzarmi il primo possibile per poter finalmente spiccare il volo ed essere libera.
Purtroppo, ancora oggi sono in molti ad avere una reazione di stupore (e di malcelata critica) nel sentire che viaggio anche in solitaria: prima di tutto perché nell’immaginario collettivo la donna è relegata ancora al suo ruolo tradizionale di casalinga, moglie e madre, in secondo luogo perché c’è ancora molta ignoranza su popoli e culture lontani dai nostri e che vengono percepiti come pericolosi o addirittura incivili.
Viaggiare da sole permette di mettersi alla prova, di dimostrare – in primis a sé stesse – di potercela fare. È un percorso stupendo volto alla scoperta della propria essenza interiore e che vi farà conoscere una parte nuova di voi che non immaginavate di possedere: al ritorno da ogni viaggio mi ritrovo (con stupore!) ad avere una nuova passione, una nuova idea, un nuovo obiettivo da raggiungere.
Nel dicembre 2018 ho viaggiato in solitaria in Thailandia. Durante una delle ultime sere a Krabi, presso l’ostello dove soggiornavo, ho conosciuto un’altra avventuriera che viaggiava in solitaria: una signora cinese sulla quarantina, la più anziana tra le compagne con le quali dividevo la stanza. Mi colpì molto la sua storia e la sensazione di rivalsa e riscatto che traspariva dalle sue parole: si era sposata con un suo connazionale 18 anni prima soltanto perché glielo imponeva la rigida struttura della società cinese e un anno dopo aveva avuto un bimbo. Non aveva mai amato il marito che per lei era stato sempre e solo un buon amico e aveva custodito per anni in un cassetto un grande desiderio: quello di poter viaggiare, di poter vedere il mondo ed essere libera. Adesso che il figlio era grande, poteva permettersi questo lusso e mi raccontava con foga ed entusiasmo che solo da quando aveva iniziato a viaggiare le sembrava di vivere veramente, di una vita nuova, ricca ed appagante.
Mi rivolgo a tutte coloro che hanno ancora timore, per una ragione o per l’altra, di partire, di levare l’ancora e salpare verso quel mare ignoto così spesso sognato e agognato: se ne avete la possibilità, fatelo. Liberatevi dai pregiudizi, dalle ombre che offuscano la vostra mente e partite con l’animo e il cuore leggero senza aspettarvi niente, perché le sorprese più belle arrivano quando meno ve le aspettate. Vi accorgerete che i limiti che avevate erano solamente dei fantasmi che albergavano nella vostra mente e che là fuori c’è un mondo fantastico che aspetta solo voi per schiudersi e mostrarvi le sue meraviglie!